Noi italiani, come è noto, apprezziamo la buona cucina. Amiamo, infatti, sia cucinare che stare a tavola. Ci dilunghiamo volentieri a conversare davanti alle nostre portate, e la pasta è il nostro primo per eccellenza. Percorriamone la storia.
La regina della tavola
La nostra penisola è un luogo dove numerosi popoli e culture si sono intrecciate e integrate, e la nostra cucina ne rispecchia ancora oggi i differenti sapori. È per questo che la dieta mediterranea è diventata, nel tempo, così ricca, varia e saporita. Dal sud al nord dello stivale si alternano tante diverse cucine regionali, ognuna con le sue peculiarità. Dalla carne al pesce, tra verdure e dolci, ma è una la portata regina della tavola italiana: la pasta.
La pasta “primitiva”
Con molta probabilità si può individuare il primo antenato della pasta circa 7000 anni fa, quando l’uomo ha progressivamente abbandonato la vita nomade da cacciatore, per diventare prima un cacciatore-raccoglitore e infine passando a una vita più stanziale. Ed è proprio con la stanzialità dell’uomo che è nata l’agricoltura. Tra le piante coltivate dall’uomo nell’antichità c’era proprio il grano, o meglio il farro. La macinatura dei suoi semi, una volta essiccati sulla pianta, forniva all’uomo una farina che, mescolandola con semplice acqua, ottiene un impasto. L’impasto, spianato e cotto sulle pietre roventi, diventa uno degli alimenti più semplici e nutrienti dell’uomo di quei tempi.
La pasta nell’antica Roma
Nelle opere di Cicerone e Orazio si trova traccia di un piatto di cui i romani erano particolarmente golosi. Si tratta della lagana, una pietanza preparata con sottili strisce di pasta alternate a carne e pesce. Il tutto veniva poi cotto in forno e rappresenta, a tutti gli effetti, l’antenato delle nostre lasagne. Da notare, infatti, che in alcune zone del Sud Italia, la denominazione lagana è tutt’ora utilizzata per indicare le lasagne.
La falsa pasta di Marco Polo
Marco Polo fu un esploratore famoso in particolare per aver aperto la pista verso la Cina 8la via delle spezie), diventando il precursore di intensi scambi commerciali. Secondo alcune leggende fu proprio lui, nel lontano 1292, che portò con sé gli spaghetti dalla Cina, facendoli conoscere a tutta l’Italia. Purtroppo però questa è solo la testimonianza di una delle prime fake news della storia. Infatti questo fatto non risulta suffragato da alcuna prova, e al contrario esistono molti documenti scritti che mostrano come la pasta fosse già presente in Sud Italia ancora prima della nascita del famoso esploratore.
La vera nascita della pasta
Facciamo quindi un piccolo salto indietro nel tempo, e arriviamo all’anno 1000. Si tratta del vero momento in cui la pasta è stata introdotta nella cucina italiana, e a farlo sono stati gli arabi. Infatti, in uno scritto che risale al 1154, il geografo arabo Al-Idrin parla di un “cibo di farina in forma di fili” che si confezionava in Sicilia, per la precisione a Trabia, nei pressi di Palermo. A suffragio delle prove storiche c’è il fatto che il nome di questo cibo, Tryah, è ancora in uso in Sicilia per indicare gli spaghetti.
Verso la pasta “moderna”
A partire dall’anno 1000, quindi, e fino al 1700, la pasta si fa strada nella cultura alimentare italiana andando a occupare un posto sempre più importante. Anche se, nonostante le varie forme che assume, si trascina dietro sempre lo stesso nome: maccheroni. Solo nella seconda metà del 1700 i napoletani si appropriano di questa denominazione per indicare le loro paste lunghe trafilate.
Con il passare del tempo la pasta si diffonde pian piano in tutta Italia, assumendo svariati formati che si adattavano ai più succulenti e gustosi condimenti che caratterizzano ancora oggi le differenti regioni del nostro Bel Paese. È così che la pasta è diventata l’alimento italiano più apprezzato e famoso al mondo, con i suoi infiniti condimenti.
Noi e la nostra pasta
Ed eccoci a giorni nostri, eccoci in Italia, ma soprattutto eccoci in Sardegna. Ed ecco noi, che con la nostra selezione della materia migliore prima biologica, un processo produttivo completamente artigianale e un pizzico di fantasia, siamo qui a pararvi di un’ottima pasta, quella del Pastificio dei Profeti.
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