La storia del grano è una delle più antiche e affascinanti della civiltà umana, essendo strettamente legata allo sviluppo delle società agricole e, in definitiva, alla nascita delle prime grandi civiltà. Ripercorriamola per punti.
Origini e domesticazione del grano
Il grano ha origini antichissime, risalenti a circa 10.000 anni fa, nel periodo neolitico. Le prime tracce della sua coltivazione sono state individuate nella “Mezzaluna fertile”, una vasta area che comprende parti dell’attuale Turchia, Siria, Iraq e Iran. Prima di essere coltivato, il grano era una pianta selvatica, probabilmente raccolta dai primi cacciatori-raccoglitori.
Due delle specie più antiche sono il farro (Triticum dicoccum) e il grano monococco (Triticum monococcum). Il farro, in particolare, era ampiamente coltivato dagli antichi popoli della Mezzaluna fertile. La domesticazione del grano è avvenuta nel tempo, con gli agricoltori che selezionavano piante con chicchi più grandi e un raccolto più facile da gestire.
Sviluppo nelle prime civiltà
Man mano che le tecniche agricole si evolvevano, il grano divenne il fulcro dell’economia agricola di molte civiltà. Gli Egizi, per esempio, lo coltivavano lungo il Nilo e lo utilizzavano per produrre pane, che era una delle basi della loro alimentazione, oltre a essere centrale per le offerte religiose.
Anche i Sumeri e gli Assiri, nella Mesopotamia, basavano gran parte della loro agricoltura sul grano. Le tecniche di irrigazione, che sfruttavano i fiumi Tigri ed Eufrate, consentivano una produzione più abbondante, consolidandone il ruolo come risorsa economica e sociale.
L’Impero Romano
L’Impero Romano ereditò gran parte delle tecniche agricole dalle civiltà precedenti e fece del grano uno dei suoi principali prodotti agricoli. La su produzione era fondamentale per il sostentamento delle città, in particolare Roma, che dipendeva da massicce importazioni dalle sue province, come l’Egitto e la Sicilia. Il “panem et circenses”, ovvero pane e giochi, era un principio di controllo del popolo: l’abbondanza di pane per il popolo romano era una priorità per mantenere la stabilità sociale.
Medioevo e Rinascimento
Durante il Medioevo, il grano continuò a essere uno degli alimenti base in Europa, anche se la sua coltivazione era influenzata dalla frammentazione del potere politico e dalle guerre frequenti. I monaci, con le loro abbazie, furono tra i principali custodi delle tecniche agricole, e molti monasteri gestivano grandi distese di campi del prezioso cereale.
Nel Rinascimento, con la ripresa del commercio e il miglioramento delle tecniche agricole, la coltivazione conobbe una nuova espansione. In questo periodo, nacquero i primi mulini a vento e mulini ad acqua, che migliorarono la produzione di farina.
La diffusione globale del grano
Con la scoperta delle Americhe e l’espansione del commercio globale, il grano iniziò a essere coltivato in nuove aree del mondo. L’arrivo dei coloni europei nelle Americhe portò alla sua introduzione in territori come il Nord America e l’Argentina, dove presto divenne un prodotto agricolo centrale.
Durante il XIX e il XX secolo, grazie alla rivoluzione industriale e alle innovazioni tecnologiche, come le mietitrebbie e i trattori, la produzione aumentò in maniera esponenziale. L’introduzione di varietà più resistenti e ad alta resa, particolarmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la cosiddetta “Rivoluzione verde”, ha ulteriormente migliorato la capacità produttiva globale.
Il grano oggi
Oggi è uno dei cereali più coltivati al mondo, ed è una coltura chiave per molte nazioni. Due sono le principali specie oggi utilizzate: il grano tenero (Triticum aestivum), usato soprattutto per la produzione di pane, e il grano duro (Triticum durum), essenziale per la produzione di pasta, specialmente in Italia.
Il grano continua a svolgere un ruolo cruciale nelle economie globali, e le sue quotazioni sui mercati internazionali sono seguite attentamente. Tuttavia, la sua coltivazione è anche al centro di dibattiti su questioni ambientali, come la sostenibilità agricola e l’impatto dei cambiamenti climatici.
Conclusioni
Il grano è molto più di un alimento base: è stato un motore di sviluppo economico, culturale e sociale in ogni epoca. Dalla sua domesticazione nella Mezzaluna fertile alle sue forme moderne, è sempre stato simbolo di prosperità e sicurezza alimentare. Anche oggi, nelle sue molteplici varietà e usi, continua a essere una risorsa essenziale per l’umanità. Un semplice chicco che ha spinto e seguito l’evoluzione dell’uomo e la sua crescita culturale e tecnologica.
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